Silvia Spanu

Silvia Spanu
Silvia Spanu: Educatrice Professionale, Ricercatrice indipendente, Consulente Pedagogica. Orientamento Olistico Sistemico Relazionale. Opendoor Education.

martedì 20 novembre 2018

La Pedagogia Olistica (Work in Progress)

La Pedagogia Olistico-Scientifica è un approccio all’Educazione e all’Apprendimento basato su una Visione completa dell’Essere Umano in cui sono interconnesse Psiche, Emozioni, Funzioni Cognitive e Corpo, e che, simultaneamente, comprende anche l' interconnessione atomica ed energetica tra l'Essere Umano e Tutto ciò che lo circonda, compresi gli aspetti legati alla sua Storia.
Questa visione della Pedagogia è maturata nei decenni scorsi grazie all’integrazione delle Avanguardie Pedagogiche e di quelle Scientifiche, a partire dall'approccio Sistemico-Relazionale fino alla Fisica Quantistica, ma senza dimenticare che sin dall'antichità Socrate e Platone avevano già avviato profonda riflessione sugli aspetti filosofici e scientifici intrinseci alla Pedagogia. 
Pedagogia Olistica Basi
L’intento della Pedagogia Olistica è quello di restituire all’Essere Umano la sua dimensione umana intesa come apertura alla ricerca interiore, alla scoperta dei propri talenti, alla spontanea maturazione dell’amore per la Conoscenza, intesa in senso ampio e non solo nozionistico. Non si può prescindere da un sapere sentito e visceralmente vissuto che trasforma le intimità interpersonali e le riconduce ad una integrazione coerente, in una Visione Eco-Logica e Bio-Etica, capace di orientare gli Esseri Umani a ritrovare il piacere di sentirsi protagonista libero e consapevole della propria Esperienza di Vita.
Attraverso l’approccio teorico-pratico della Pedagogia Olistica allarghiamo la visione della realtà dell’Universo, che comprende l’Essenza personale/individuale e contemporaneamente quella di Tutto ciò che esiste. Ogni Creazione procede da quell’Essenza: la nostra coscienza, la nostra mente, i nostri sentimenti e la materia, incluso il nostro corpo fisico. La libera creatività umana, la capacità di generare innovazione e diversità, è sempre stata vista come un pericolo dagli storici padri-padroni della società umana, specie quando non sottoposta al vincolo del controllo e dello sfruttamento.
La creatività e l’auto-riconoscimento, la capacità di “different thinking” e le avanguardie della Coscienza e delle Scienze stanno alla base di ogni cambiamento di Senso evolutivo.
LE CARATTERISTICHE
DELLA PEDAGOGIA OLISTICA
1. Integrazione delle acquisizioni 
delle Avanguardie Pedagogiche e Scientifiche

Le neuroscienze hanno appena iniziato a svelare i tesori contenuti nelle nostra mente e a spiegare l’origine dei nostri comportamenti più complessi ed evoluti. Lo sviluppo del linguaggio e tutte le molteplici funzionalità che vengono attivate per raggiungere un adeguato sviluppo psico-mentale deve essere integrato nei suoi fondamentali aspetti emotivi, affettivi e cognitivi oltre che intuitivi, consci ed inconsci.

Tali considerazioni neuroscientifiche arrivano a dare argomenti validi ed efficaci alla psico-terapia, ma anche alla più moderna struttura educativa, portando a comprendere la necessità di un approccio multidisciplinare, globale ed olistico.
Il "paziente" ed il "discente" non sono più visti come le persone alla quali viene donata conoscenza, ma come individui che, nella loro individualità e specificità, richiedono comprensione e integrazione affettiva e relazionale. E’ proprio la sinergia tra le neuroscienze e le scienze dell’educazione, la condivisione delle conoscenze e la mutua collaborazione nello studio di problematiche comuni, nel rispetto delle specifiche identità, che permette di giungere ad una comprensione più profonda del funzionamento della mente.
I diversi sistemi dello sviluppo umano – fisico, sociale, emotivo e cognitivo – operano in modo strettamente connesso da loro. Ogni forma di sviluppo che si realizza in uno di questi domini influenza ed è influenzato da quanto avviene negli altri.
Oggi sappiamo che ciascuna area del cervello è composta da complessi reti di neuroni e fasci nervosi che collegano diverse aree tra di loro. Quando uno stimolo sensoriale viene avvertito attraverso uno dei cinque sensi esso raggiunge direttamente il talamo, una struttura presente al di sotto della corteccia cerebrale. Il talamo opera come una sorta di centralino del cervello e il suo compito è indirizzare i segnali ricevuti verso i diversi lobi cerebrali deputati alla loro corretta percezione e interpretazione. I diversi lobi però, pur svolgendo operazioni molto specifiche (per esempio, processare informazioni visive, sviluppare o articolare un linguaggio, svolgere operazioni in memoria, ragionare ecc.) lavorano sempre assieme e in modo coordinato. Ciascun lobo interagisce strettamente con gli altri. Non funziona mai come un organo del tutto autonomo, ma opera sempre come elemento di una unità interconnessa e interdipendente.
La scoperta dei neuroni specchio e delle funzioni che essi svolgono nell’ambito dell’attività cognitiva, ha confermato scientificamente che esistono strette correlazioni fra attività cognitiva e vita emotiva. L’apprendimento accompagnato da eccitazione emotiva comporta, a livello neuronale, l’attivazione di più sistemi cerebrali e conseguentemente la possibilità di trasferire più facilmente nella memoria a lungo termine i contenuti dell’esperienza significativa. La possibilità di un apprendimento efficace e duraturo sia maggiore durante gli stati emotivi e minore durante quelli non emotivi. È qui che sorge l’esigenza di una didattica non ripetitiva, , alternativa alla banale lezione frontale, che faciliti l’interazione di diversi linguaggi e l’attivazione di più canali percettivi, a seconda dei bisogni formativi dei singoli alunni.
I neuroni specchio, cellule localizzate in una precisa parte del cervello (zona fronto-parietale) sono infatti capaci di reagire non soltanto ad un semplice stimolo, ma anche di ‘comprendere’ il significato di quello stimolo. Le diverse aree cerebrali non sono, come si pensava, suddivise per eseguire distintamente compiti esecutivi e compiti di controllo, ma azione e percezione costituiscono un’unica funzione. Questi neuroni hanno dimostrato di potersi attivare sia per eseguire una determinata azione sia in seguito all’osservazione di una azione simile compiuta da un altro individuo.
Ogni forma di apprendimento che avviene attraverso l’imitazione necessita della partecipazione di altre aree corticali, ma il sistema di controllo di questo processo è attuato dal sistema dei neuroni specchio, che può agire mettendo in atto un duplice controllo di tipo facilitatorio o inibitorio. La situazione emotiva sembra in grado di ‘condizionare’ l’azione di controllo facilitazione-inibizione in base ad uno specifico contesto.
I neuroni specchio hanno rivelato una conoscenza senza conoscenza; essi funzionano in modo pre–comunicativo: si attivano prima che l’uomo ne sia cosciente, permettendogli di innescare processi di imitazione e di comunicazione senza la sua consapevolezza, quindi prima che ci sia elaborazione cognitiva e, quindi, conoscenza. L’attivazione dei neuroni specchio è in grado di generare una rappresentazione motoria interna (atto potenziale) dell’atto osservato, dalla quale dipenderebbe la possibilità di apprendere via imitazione.
La conoscenza del funzionamento dei Neuroni Mirrors (neuroni- specchio) determina una nuova visione e nuove modalità di esecuzione dell’ apprendimento interattivo, ottenibili mediante unità e piani di studio personalizzati basati sulla condivisione pluri-disciplinare delle conoscenze. La Pedagogia Olistica elabora criteri e modalità operative che servono, a secondo degli obiettivi formativi, ad attivare determinate aree invece che altre, e facilitare l’interazione tra attività cognitiva e vita emozionale.
La ricerca scientifica mostra che le attività muscolari, soprattutto quelle coordinate, gli esercizi di equilibrio, sembrano stimolare la produzione di neurotrofine, come la dopamina, sostanze naturali capaci di stimolare la crescita delle cellule nervose esistenti e incrementare il numero di nuove cellule nervose, nonché delle connessioni neurali cerebrali. E’ fondamentale che le attività didattiche prevedano la possibilità per tutti di muoversi nello spazio e di apprendere nella posizione in cui ogni singolo Bambino si sente più a suo agio. Il movimento non ostacola l’apprendimento, anzi, lo facilita!
I recenti sviluppi delle neuroscienze sembrano confermare diversi elementi di una didattica socio-costruttivista che vede nell’interazione sociale e nella costruzione attiva dei significati da parte dei bambini il suo fulcro principale.
2. Rispetto del Significato dell’Educare
Educare deriva dal Latino “Ex-Ducere” 
che significa “Condurre Fuori” (e non “mettere dentro”).
Chi educa aiuta l’Altro ad accedere alla sua interiorità, a riconoscere sia le potenzialità che i condizionamenti limitanti acquisiti durante la propria storia, al fine di superare le difficoltà in modo autonomo, maturare un approccio costruttivo all’Esistenza, favorire l’emersione dei talenti creativi individuali e promuovere l’autodeterminazione e la capacità di convivere con gli altri in modo armonico.
 3. Pedagogia Attiva
La Pedagogia Attiva si basa sul principio che il Soggetto dell’Educazione è il Protagonista attivo del Proprio percorso di Vita e di Apprendimento (e non un individuo passivo tenuto
solo a ricevere indicazioni dagli adulti e rispettare modalità imposte dall’alto)
4. Rispetto dei Tempi individuali di Apprendimento
Il Bambino è rispettato nei suoi tempi e nella sua dimensione infantile (e non viene costretto o condizionato a crescere in fretta per compiacere gli Adulti). La Pedagogia Olistica integra quindi anche i principi della Pedagogia della Lentezza o Slow Education.
5. L’insegnante è un Facilitatore
L’Insegnante,così come l’Educatore, orienta il bambino a scoprire ed accedere ai suoi talenti, alle sue potenzialità e ad avvicinarsi con gioia ed entusiasmo (dal Greco “En-Theos”= Dio Dentro) alla Conoscenza (l’Insegnante o l’Educatore non è più visto come una autorità che deve trasmettere nozioni e strutturare la personalità).
6.  Didattica Creativa, Empirica, Multidisciplinare
 La Conoscenza si esplora e si amplia attraverso l’esperienza pratica. 
La comprensione dei concetti avviene attraverso l’azione e la percezione del mondo.
L’Apprendimento è strettamente connesso alle emozioni.
Il Bambino è naturalmente predisposto ad apprendere e ad incuriosirsi per il nuovo.
Mentre si avvicina alla conoscenza è fondamentale non solo che il contesto sia gioioso e sereno, senza giudizio e senza intimidazioni, ma che le attività didattiche proposte siano creative, stimolanti, multidisciplinari, pratiche, spermentali, capaci di mettere in connessione il mondo interiore con quello esterno. La Didattica che si ispira alla Pedagogia Olistica orienta il bambino a scoprire il potenziale creativo dentro di Sé.
 7. Creazione di Setting Didattici piacevoli, sereni e variegati
 Un ambiente di apprendimento equilibrato dovrebbe incuriosire e sollecitare continuamente la mente dei bambini senza farli mai sentire minacciati o insicuri. 
Gli studi sul modo di apprendere del nostro cervello devono trovare una loro interfaccia applicativa nei modi di organizzare e dare forma all’ambiente di apprendimento, che diviene quindi il vero mediatore istituzionale tra la dimensione contestuale e il mondo interno del bambino. Le Locations dell’Apprendimento sono variegate come la Vita. 
Si apprendere in vari contesti: aula, giardino, bosco, cortile, atrio, strada… 
La Vita è una Scuola. Il Mondo è la Classe. 
 7. Approccio Eco-Logico
La Pedagogia Olistica si fa garante del mantenimento di una Connessione 
viscerale ed empirica con la Natura 
e promotrice di una Visione Eco-Logica dell’Esistenza.
Nelle Scuole dove viene applicata la Pedagogia Olistica le attività didattiche quando possibile vengono svolte all’aria aperta. Attività come i Laboratori Didattici Ecologicici, l’Orto Didattico, il Giardinaggio, la Geografia Esplorativa, la Biologia

8. Apprendimento nella Libertà di Movimento
 I bambini per imparare, per concentrarsi e per una crescita sana hanno bisogno di movimento. Più si muovono più imparano. Le neuroscienze dimostrano che nei processi di apprendimento e nella relazione sono fondamentali i neuroni a specchio: siamo tutti programmati per essere interattivi. I bambini primi tra tutti. L’esercizio fisico non serve tanto al corpo quanto al cervello. Influenza l’umore, la vitalità, l’attenzione e il senso di benessere.o. Anche quando è necessario silenzio e quiete non esiste più la frase “vai al tuo posto e stai zitto” ma “mettiti comodo in un punto dove ti senti a tuo agio per poter partecipare a quello che faremo”. L’attenzione dell’Essere Umano adulto cala naturalmente dopo circa 45 minuti. Per favorire l’attenzione dei bambini durante le attività didattiche più statiche è quindi necessario ogni 45 minuti fare una pausa dinamica, ludica ed interattiva di almeno 15 minuti. Anche gli esercizi di Yoga (Unione) sono funzionali a tale scopo e permettono al bambino di ricentrarsi e collegarsi con il suo Sé più intimo per accedere alla sua Energia Interiore.
 9. Comunicazione Empatica e Non Violenta
La Comunicazione di chi applica la Pedagogia Olistica è di tipo Empatico e Non Violento, attraverso la via del Cerchio è possibile esprimere vissuti, esperienze e soluzioni alle problematiche emergenti in un contesto di ascolto reciproco in assenza di giudizio.
E’ una Comunicazione che tiene in considerazione gli aspetti energetici nelle relazioni umane, i principi della Cimatica (la Scienza che studia gli effetti che produce il Suono nella Materia), gli studi sulle frequenze e sulle vibrazioni d’Onda prodotte dalla voce, le conoscenze delle implicazioni emotive e neurologiche delle Forme Pensiero che sottendono la comunicazione . Il Rispetto degli Altri e l’Ascolto vengono richiesti attraverso l’Esempio o con modalità teatrali, creative, partecipative.
 10. Apprendimento Cooperativo
La metodologia dell’Apprendimento Cooperativo viene utilizzata in modo prevalente, sia al fine di attivare le funzioni dei “Neuroni Specchio” ( Link all’Articolo) sia al fine di raggiungere obiettivi comuni attraverso un lavoro di scambio e di approfondimento che porta alla costruzione di nuova conoscenza compartecipata.
L’Apprendimento Cooperativo utilizza il coinvolgimento emotivo e cognitivo del gruppo come strumento di apprendimento.
 11. Rispetto per le differenti Tipologie di Intelligenze,
Stili Percettivi e Approcci allo Studio
Gli studi più recenti hanno messo al centro le differenze individuali e quindi gli stili percettivi e cognitivi con differenti approcci allo studio e alla memorizzazione dei contenuti. In relazione al tipo di intelligenza preferenziale del Soggetto sono fondamentali gli studi sulle strategie più funzionali all’apprendimento e sulle dinamiche meta-cognitive che rendono l’apprendimento più o meno efficace. I Metodi di studio consigliati sono calibrati sugli stili percettivi e sulle caratteristiche percettive individuali. Se è vero che non esistono forme uniche di intelligenza, ma che tale qualità umana è in realtà un costrutto multidimensionale , questo significa che lo stesso ambiente di apprendimento dovrebbe condurre i bambini a indagare, pensare ed esprimere le proprie idee attraverso una varietà di codici diversi. Chi apprende ha bisogno di opportunità per espandere tutte le sue forme di intelligenza e di creare ponti e connessioni tra di esse. Chi insegna ha bisogno di ricordare che tutte queste diverse forme di funzionamento mentale esistono in modo interdipendente all’interno di un unico cervello.
 12. Apprendimento attraverso la Motivazione Intrinseca
L’apprendimento avviene attraverso l’agevolazione di una motivazione Intrinseca (non attraverso la motivazione estrinseca, indotta dall’utilizzo di voti, premi, punizioni o lodi)
La Motivazione all’Apprendimento è un processo multifattoriale che include aspetti legati alle esperienze pregresse, le aspettative sulle proprie prestazioni e sui compiti assegnati, teorie e credenze sull’intelligenza, valori e interessi personali, attribuzioni causali di successo o insuccesso. Non esiste un vero apprendimento senza che sia interiormente e soggettivamente attivata una motivazione intrinseca, ovvero la Motivazione non legata al premio o alla punizione (voti, penalità, lodi) o condizionanamenti esterni (intimidazione, bisogno di accettazione e conseguenti manifestazioni di compiacenza).
Ogni esperienza di apprendimento, se viene vissuta in classe assieme agli altri e viene percepita come significativa per il sé, gioca un ruolo determinante nel configurare delle abitudini cognitive che possono durare per tutta la vita (Rogers, 1981). Ma poiché bambini diversi imparano in modo differente e si relazionano diversamente con il contesto sociale, diviene necessario assicurarsi che le esperienze scolastiche vengano vissute positivamente da tutti. Tale norma ci viene ricordata dal quarto dei Principi Significativi per lo Sviluppo .
 13. Rispetto dell'unicità 
 Come rispettare questo principio all’interno di un gruppo classe composto da 20 o 30 individui? Una delle strategie didattiche più efficaci a questo proposito deriva dalla teoria di Vygotskij sulla zona di sviluppo prossimale (Vygotskij, 1966). Essa consiste nel creare gruppi verticali mescolando bambini con età e caratteristiche diverse, creando, allo stesso tempo, ampie possibilità in interazione e scambio sociale e cognitivo (Kasten & Clarke, 1993). Se tale ambiente promuove anche fiducia, auto valutazione e dialogo, i bambini che lavorano e studiano in questo modo imparano gradualmente a connettere il dominio socio-emotivo a quello cognitivo e fisico.
Lo sviluppo si realizza seguendo un ordine di stadi relativamente stabile, nel quale abilità competenze e conoscenze più avanzate tendono a costruirsi sulla base di altre già acquisite in passato. Lo sviluppo procede con ritmi diversi tra i bambini. Anche nella stessa persona i suoi differenti ambiti di funzionamento posso avere livelli e andamenti disuguali.
A livello fisiologico si è scoperto che l’esperienza modifica il nostro cervello costruendo nuove connessioni neuronali o rafforzando legami precedenti, tanto che il tipo di esperienze che viviamo giunge a modificare lo stesso nostro modo di pensare e la qualità del nostro pensiero. Alcune di queste connessioni sono programmate geneticamente e uguali per tutti (es. i riflessi, la respirazione ecc.), mentre altre sono costruite dall’esperienza e dalla nostra interazione con l’ambiente.
L’insieme di questi fattori e la loro complessa interazione fanno sì che l’unicità di un bambino si esprima attraverso centinaia di modi diversi (per esempio: il temperamento, il carattere, lo stile e la velocità di apprendimento, l’attenzione, la memoria e così via). Tutto questo ci porta a concludere che non esistono gruppi di bambini omogenei, proprio perché non esistono due bambini uguali tra di loro. La realizzazione di percorsi di apprendimento individualizzati diventa quindi una esigenza didattica e non più una opzione.

14. Rispetto dei Diritti Naturali dei Bambini

 15. Promozione del Different Thinking o Pensiero Divergente
 La società attuale ricalca sentieri di pensiero già battuti. Se vogliamo tendere all’Evoluzione dell’Essere Umano e della società è necessario valorizzare le espressioni di Pensiero Creativo e Divergente (Different Thinking) che i bambini manifestano naturalmente sin dalla più tenera età. E’ necessario invertire la tendenza all’Omologazione del Pensiero e stimolare la capacità di elaborare risposte alternative e nuove soluzioni nella risoluzione dei problemi.
 16. A Scuola con i colori
 Il grembiule durante le attività didattiche è funzionale per non sporcarsi. Il colore nero non è certo adatto per i bambini. Tenendo conto dei benefici della Cromoterapia e delle acquisizioni scientifiche sugli effetti del colore sulla psiche e sulle emozioni è fondamentale che la scelta del colore del grembiule sia fatta dai bambini stessi, alla luce degli stati d’animo o delle loro preferenze. La Pedagogia Olistica non segue più l’intento omologante che sottende la scelta dell’obbligatorietà del grembiule nero o bianco. Siamo Insegnanti ed Educatori per stimolare la creatività ed il benessere, per favorire una crescita sana ed armonica. Alternativa al nero e ai grembiuli tutti uguali è un grembiule personalizzato, con la fantasia che può sbizzarrirsi ed esprimere le caratteristiche e i gusti individuali, nel rispetto di tutti. 
 17. L'Imprevisto è occasione di apprendimento e di dialogo, 
di chiarimento e ridefinizione degli "accordi"

 18. Il contenimento attraverso gli Accordi 
o Regole decise con metodo partecipativo
Stanno nascendo ogni giorno, silenziosamente: Scuole Altre, Scuole Parentali, Scuole Senza Zaino, Scuole nel Bosco, Scuole Evolutive, Scuole Ecologiche, Scuole dell’Armonia Umana, Scuole Libertarie, Scuole Non-Scuole, Scuole dei Talenti, Scuole Creative, ... 
C'è anche la Mappa della Scuola che Cambia promossa da Terra Nuova.
Resta sempre aperta la speranza che le scuole Pubbliche si aggiornino e  per merito di Insegnanti che fanno Formazione Pedagogica Permanente e dei Genitori che si uniscono per chiedere ai Dirigenti di prevedere corsi per gli Insegnanti che li preparino ad ulteriori modalità di fare Didattica... una Didattica Creativa e capace di integrare le avanguardie Pedagogiche e Scientifiche...
 19. La Via del Cerchio o Circle Time

20. L'Evoluzione degli Insegnanti:

E’ fondamentale che l’Insegnante impari a:
  • creare sfide e avventure nel processo di apprendimento;
  • mantenere acceso il fuoco della curiosità naturale insita in ogni bambino
  • rispettare i tempi di apprendimento soggettivi
  • superare la visione dicotomica del vecchio paradigma
  • stimolare il Pensiero Divergente (Different Thinking)
  • considerare l’unicità di ogni Qui ed Ora
  • considerare le condizioni ambientali e sociali, la storia, le esperienze, le suggestioni emotive e le associazioni mentali che emergono dagli studenti
  • essere flessibile e versatile
  • essere empaticamente autorevole (mai autoritaria)
  • cogliere gli imprevisti e considerarli come opportunità per arricchire il processo di apprendimento e per creare occasioni educative
  • considerare difficoltà, provocazioni o resistenze come segnali della presenza di un bisogno implicito o esplicito di espressione di vissuti problematici, di attenzione o la necessità di entrare più in profondità nella relazione
  • favorire l’apprendimento per cooperazione e per esperienza diretta, viscerale.
  • proporre esperienze capaci di mantenere accesa la connessione naturale con la Natura
  • abbandonare l'idea del sistema piramidale: ovvero iniziare a considerare obsoleta e scorretta l'idea che "il dirigente decide e io devo obbedire anche se gli ordini vanno contro i miei principi ed i metodi didattici che ho sperimentato e valutato come più funzionali e ontologicamente etici" 
  • assumersi la responsabilità delle  proprie scelte didattiche, documentandone le modalità e i risultati.
  • abbandonare il pensiero della competizione tra colleghi: riconoscere, evitare e trasmutare le dinamiche di competizione e rinforzare con loro la Sinergia sui punti in comune e il Team-Work
  • non esitare a richiedere una Supervisione Pedagogica
  • mantenersi costantemente in Formazione Pedagogico-Didattica 
  • tenere allenata la capacità di Meta-Osservazione e ridurre il rischio di proiettare o riversare sui bambini le proprie ansie, aspettative, problemi, frustrazioni, aggressività per evitare Born-Ou
In tutto il mondo è in atto una rivoluzione della Scuola, della Pedagogia e dell’Apprendimento!
(1) Il termine “OLISTICO ” deriva dal greco “olos”, ovvero: il TUTTO, l’INTERO.

L’olismo è dunque un modo unitario e organico di vedere la realtà, l’Essere Umano e l’Esistenza.
L’emergere di una visione olistica rappresenta di fatto una vera e propria rivoluzione culturale e scientifica poiché nella civiltà occidentale predomina da secoli una visione dicotomica e frammentata che porta a separare la materia dalla coscienza, la mente e lo spirito dal corpo, il maschile dal femminile.
Niente a che vedere con la New-Age, ma piuttosto con le Avanguardie Scientifiche (Neuroscienze, Fisica Quantistica, Psicologia e Pedagogia Sistemica)

(2) EDUCARE deriva dal latino: “Ex-ducere” che significa: PORTARE FUORI.
NON deriva da “e-ducere” (mettere dentro!!!)
L’Educatore, l’Insegnante, il Maieuta, il Genitore orienta il bambino nel suo percorso verso l’individuazione di Sé, l’auto-riconoscimento delle proprie specificità, e dei propri talenti ed il raggiungimento di un equilibrio dinamico e di un autentico benessere (psico-fisico-emotivo-affettivo-spirituale –sociale-relazionale)
Educare significa accompagnare l’Essere Umano affinché possa nutrire autostima, soddisfazione e benessere da ciò che fa e favorire esperienze costruttive e creative per aumentare le sue possibilità di Essere, Conoscere e Fare.

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