Silvia Spanu

Silvia Spanu
Silvia Spanu: Educatrice Professionale, Ricercatrice indipendente, Consulente Pedagogica. Orientamento Olistico Sistemico Relazionale. Opendoor Education.

martedì 20 novembre 2018

Raccolta Informazioni su ADHD

Raccolta Informazioni sul tema dell'ADHD




ADHD: UN FALSO PARADIGMA PROIETTATO 
NELLE MENTI DI UNA GENERAZIONE... 

"Neppure un solo individuo è affetto da "adhd", neppure la persona che trova quasi impossibile prestare attenzione o stare fermo!" 
Richard Saul, Neurologo

Nel clima di assistenza sanitaria di oggi, dove l'uso dei farmaci di prescrizione si è moltiplicato, sta diventando sempre più importante mettere in discussione i professionisti medici sulle diagnosi che non disdegnano... 

E 'altrettanto importante mettere in discussione la propria fede nella farmacologia come la soluzione ai problemi di salute che abbiamo di fronte oggi.
Dobbiamo mettere in discussione le etichette che abbiamo posto su noi stessi e sui nostri figli. 
Un bambino su nove, tra i nostri figli, è etichettato con "ADHD"...
Un paradigma molto fuorviante è stato imposto nella mente del pubblico ed è stato agevolato attraverso l'istituzione medica occidentale negli ultimi tre decenni. 
Questa mentalità ingannevole sta portando molti bambini a essere etichettati con ADHD, che sta per "disturbo da deficit di attenzione e iperattività". Questo "disturbo" inventato si è trasformato in una mania nel 21 ° secolo, ed sempre più bambini sono sottoposti a medicalizzazioni, iter diagnostici e a pericolosi farmaci stimolanti. 
ADHD, termine coniato da “American Psychiatric Association and Statistical Manual” nel 1980 come "disturbo da deficit di attenzione", da allora è salito alle stelle. Nel 2003, 7,8 per cento dei bambini sono stati etichettati con ADHD, e entro il 2011, quel numero spillo al 11 per cento.
Questo falso paradigma viene ora piantato nella mente di uno ogni nove figli. 
Due terzi delle diagnosi sono nei ragazzi. Si tratta di una tendenza allarmante di una diagnosi errata, soprattutto quando farmaci come Adderall e Ritalin sono prescritti. 
Più un bambino prende questi farmaci, più si svilupperanno una tolleranza di loro, che può portare a una dipendenza pericolosa spirale.

Nuovo libro scritto dal neurologo Richard Saul fa luce sulla situazione: “L’ADHD non esiste: La verità sul deficit di attenzione e iperattività", è frutto del lavoro di mezzo secolo del dottor Saul e della sua esperienza come medico curante.
Nelle sue parole, "Non un singolo individuo - nemmeno la persona che trova quasi impossibile a prestare attenzione o stare fermo - è afflitto dalla malattia chiamata ADHD come definiamo oggi."
Saul testimonia che innumerevoli pazienti, solo perchè manifestavano periodi brevi di attenzione, sono andati da lui con l'etichetta ADHD già scritta nelle loro menti, chiedendo farmaci come Adderall e Ritalin. Saul ha riconosciuto i problemi di fondo che possono essere risolti senza l'etichetta ADHD e la successiva somministrazione di psicofarmaci del paziente.
"L'ADHD è un grande scusa", dice Saul. "La diagnosi può essere una stampella per raggiungere-facile. Inoltre, c'è un elemento interessante per una diagnosi di ADHD, soprattutto negli adulti - può essere eccitante pensare a se stesso come coinvolto in molte cose in una volta, piuttosto che bloccato in un solco noioso ".
Saul relè che i suoi colleghi medici si sono affrettati a prescrivere i farmaci stimolanti Ritalin e Adderall, perché i pazienti soddisfacevano i criteri di una "due minuti lista di controllo."
Metodo di Saul comporta il trattamento di situazioni e singoli sintomi dei pazienti senza farmaci
Ma il dottor Saul ritiene che l'ADHD fittizio è in realtà un insieme di sintomi, non una malattia. Egli ritiene che l'ADHD dovrebbe essere presa dalla diagnostica della American Psychiatric Association and Statistical Manual. Egli ritiene che i sintomi dovrebbe essere affrontati in modo olistico. Invece di guardare iperattività, irrequietezza e mancanza di concentrazione come un grumo "malattia," Saulo delinea le cause, i metodi e le soluzioni alternative per le persone che lottano per concentrarsi e prestare attenzione.
In un esempio, Saul ha detto al New York Post di una ragazza che era in cura per l'ADHD perché era dirompente in classe perché non riusciva a vedere la lavagna. Alla fine, tutto quello che serviva erano occhiali.
Per concludere: sul letto di morte dell'inventore dell'ADHD ha confessato: "L'ADHD è una malattia fittizia e priva di basi reali". Lo psichiatra americano Leon Eisenberg, classe 1922 e figlio di emigrati ebrei russi lo ha ammesso prima velatamente all'età di 87 anni, sette mesi prima di morire, e poi, in modo drammatico, quando esalava l'ultimo respiro, a conferma che ci teneva a togliersi di dosso quella cosa che ormai lo rodeva dal rimorso...


ADHD E INTERESSI DELLE MULTINAZIONALI FARMACEUTICHE

Vi sono imprese farmaceutiche che sponsorizzano l’invenzione di nuove malattie e di nuovi metodi di cura per crearsi un nuovo mercato. Sì, avete letto bene, inventano nuove malattie! Anch’io in un primo momento ho creduto che fosse una frase ‘d’effetto’ invece, ahimè, sembra proprio una sconvolgente realtà. Almeno secondo Jorg Blech, noto giornalista specializzato nella trattazione di argomenti scientifici, con il suo best-seller ‘Gli inventori delle malattie’, rivela come la nostra salute rischia di essere svenduta e come possiamo cercare di tutelarci contro questo grave pericolo.

Le case farmaceutiche e i gruppi d’interesse che operano in campo sanitario inventano le malattie, e la malattia diventa un prodotto industriale. Si sta sempre più diffondendo nel mondo quella che viene chiamata: medicalizzazione sociale. Più che reclamizzare farmaci si fa invece pubblicità alle malattie! "Vendi una malattia se vuoi vendere dei farmaci!"
Un’alleanza con medici, industrie farmaceutiche e pazienti dà corpo all’utopia dell’uomo perfetto. Farmaci per la gioia di vivere vengono consumati da persone sane che ambiscono a stare meglio di quanto già non stiano. Da anni il numero di questi prodotti farmaceutici è aumentato di molto: abbiamo preparati per migliorare il metabolismo del cervello, gli psicofarmaci, gli ormoni, i preparati a base di vitamina A ed anche la tossina del batterio chiamato botulino, i quali servono per migliorare la salute e l’aspetto fisico di consumatori che cercano spasmodicamente di stare meglio. Si è fatto della salute una condizione che ormai più nessuno può più sperare di avere.
L’industria farmaceutica spende ogni anno da 8000 a 13.000 euro per ogni singolo medico per operazioni di marketing, affinché i medici prescrivano i farmaci e i prodotti delle varie case farmaceutiche; i medici che lavorano in laboratorio e quelli che svolgono la loro attività negli ospedali devono continuamente sopportare l’assedio a cui i rappresentanti delle varie aziende li sottopongono. Grazie ad Internet oggi le case farmaceutiche hanno a disposizione un mezzo ideale per entrare in rapporto con i potenziali pazienti in maniera ancora più efficace. Il giro d’affari non è a ‘sei zeri, ma a sette! 
L’aumento delle diagnosi nei paesi industrializzati ha assunto attualmente dimensioni grottesche. I medici dicono di aver individuato nell’ Homo Sapiens l’esistenza di circa 40.000 differenti malattie, sindromi e disturbi …! Per ogni malattia c’è una pillola, e sempre più spesso, per ogni nuova pillola c’è anche una nuova malattia. Così gli inventori di malattie guadagnano denaro –molto!- alle spalle di persone, il più delle volte sane, alle quali fanno credere di essere malate. Questi ‘inventori’ traggono grande vantaggio dal fatto che in realtà dispongono del monopolio delle informazioni nel campo dell’educazione sanitaria.
Anche i bambini ormai sono rimasti dentro ad un meccanismo che ha pochi scrupoli, una cosa è certa , sottolinea Blech, gli inventori di malattie ce la mettono tutta a presentare come psichicamente disadattati, disturbati o malati quanti più bambini e ragazzi possono. Sembra che a volte siano sufficienti determinate condizioni di vita – esempio separazione dei genitori – per fare di un ragazzo un malato. E’ noto da tempo che i ragazzi possono soffrire a causa della separazione dei loro genitori, ma possiamo veramente dire che una sofferenza del genere rappresenti una malattia a sé stante?
Ogni giorno vi sono in Germania 50.000 bambini ai quali vengono somministrati farmaci affinché stiano tranquilli e attenti a scuola. Questi farmaci dovrebbero combattere una ‘malattia’ che sembra diffondersi come un’epidemia: la sindrome da deficit di attenzione (Attention Deficit Disorder = ADD che sovente sembra che si accompagni all’iperattività = ADHD). Col numero delle diagnosi cresce anche il numero dei bambini che consumano questi farmaci : RItalin e Medikinet.
L’autorità federale preposta al controllo degli oppiacei, fa sapere che in questi ultimi anni è improvvisamente aumentato in Germania il consumo di metilfenidato e di una sostanza ad esso analoga chiamata desedrina, che esercitano una notevole influenza sul comportamento degli scolari che hanno difficoltà di apprendimento. Sostanze considerate alla stregua di uno stupefacente. Questo stimolante ha effetto sul cervello e aumenta la capacità di concentrazione. 
Mentre nel 1993 sono stati impiegati 34 chilogrammi di questo elemento, nel 2001 ne sono stati consumati 693 kg con un incremento in un decennio di più di venti volte!!
Nel 1970 negli Stati Uniti il numero dei ragazzi a cui venivano somministrati psicofarmaci perché avevano un comportamento ribelle a scuola o in famiglia, variava da 200.000 a 300.000. Da allora il numero è continuamente cresciuto, il Ritalin è divenuto sinonimo di psicofarmaco per ragazzi. 
Non tutti però condividono – per fortuna! –la credenza che a lungo termine il metilfenidato aiuti effettivamente i ragazzi a studiare meglio. Da una ricerca effettuata risulta che il trattamento con questa sostanza non porta nel tempo né migliori prestazioni scolastiche, né ad un comportamento socialmente più accettabile …. Mentre è ormai certo che il metilfenidato lascia tracce durevoli nel cervello anche perché i farmaci spesso modificano le condizioni in cui si sviluppa il cervello dei bambini. 
Questo farmaco di per sé allevia la fatica ai genitori e agli insegnanti, deresponsabilizzandoli e spostando il problema sul bambino anzichè analizzare il metodo didattico o la propria capacità empatica di mettere il bambino nelle condizioni di sentirsi a suo agio e di avvicinarsi senza ansie, con gioia e con la sua naturale curiosità e motivazione intrinseca, all’esplorazione del sapere e quindi all’apprendimento. 
Sia una diagnosi certificata che un farmaco tolgono la responsabilità anche al soggetto etichettato di porre rimedio alla propria condizione in quanto il disagio o il blocco vengono cristallizzati dal pensiero-fissazione di avare un problema e dall’etichetta attribuita attraverso un pregiudizio o una diagnosi.
Si può essere di aiuto ai ragazzi anche senza ricorrere ai farmaci, ad esempio apportando alcuni cambiamenti alle abitudini quotidiane. Al riguardo possiamo citare l’esempio di un giovanotto inglese che, verso la fine del XIX secolo, andava a scuola e secondo i criteri di oggi si sarebbe potuto classificare come iperattivo. Per poter sfogare il surplus di energia che sentiva dentro di sé, il giovanotto ottenne dai suoi insegnanti il permesso di compiere dopo ogni ora di lezione un giro di corsa attorno all’edificio scolastico. In questo modo il tran tran quotidiano diventava sopportabile, tanto a lui quanto ai suoi insegnanti. In seguito, comunque, egli rinunciò del tutto all’attività sportiva. Si chiamava Winston Churchill.

Tornando in specifico ad alcune malattie più frequenti, nel testo di Blech ci sono anche riferimenti sull’esagerato allarme che viene fatto sulla ipertensione anche se, stando al parere di alcuni medici, "Le persone veramente malate di ipertensione sono solo una piccola parte del gran numero degli ipertesi". 
Ma come si stabiliscono i limiti dei fattori di rischio?
Ecco come si procede di solito. Un valore di laboratorio è misurato ad un numero di persone considerate sane, ad esempio a donatori di sangue, a reclute o a studenti dell’Istituto superiore dello sport. Poi si calcola la media dei valori misurati. Il 95% dei valori che si colloca intorno alla media è definito arbitrariamente come ‘normale’. Invece il 5% che sta al di sopra o al di sotto della media è classificato come ‘irregolare’ anche se le persone che corrispondono ai valori suddetti sono sane. 
Per aumentare ulteriormente i propri guadagni, le case farmaceutiche non si limitano ad influenzare i medici ed i ricercatori. Sempre più spesso si rivolgono direttamente al potenziale cliente – noi – cercando di far nascere il bisogno di essere curato. La medicina moderna fa credere sempre più, all’uomo che la natura lo affligge con malattie sempre nuove, che peraltro possono essere guarite solo dai medici … Secondo Voltaire invece, l’arte del medico consisterebbe nell’intrattenere il paziente fino al momento in cui la Natura lo guarisce.
Nel testo sono riportate anche notizie che hanno del ‘comico’ se non fossero di per sé tragiche. A pag. 104 si legge: L’elenco dei cosiddetti fattori a rischio diventa ogni giorno più lungo e, ogni nuovo elemento che vi si aggiunge lo rende sempre meno credibile. 
Ad esempio, le donne dovrebbero rimanere incinte in giovane età per evitare de essere affette da tumore al seno. Però per non essere affette da cancro all’utero dovrebbero restare vergini. Ma le donne che non fanno figli sono esposte al rischio di ammalarsi di cancro al colon !?!!
Il libro di Blech ha dell’incredibile se non avesse a fine di ogni capitolo, precisi riferimenti e descrizioni che indicano da dove provengono le fonti delle affermazioni da lui riportate … Tutto sembra essere proprio terribilmente vero.
"Una persona sana è una persona che non è stata visitata come si deve"
Proverbio medico
Detto questo, personalmente mi unisco a quanto affermato dal biologo Bruce
Lipton riguardo alla figura del medico:" Ho grande rispetto del medico come uomo che lavora con impegno nel prendersi cura delle persone che stanno male, ma è la loro formazione professionale e mentale che critico."
E, secondo voi, con quello che avete letto finora, chi è che provvede alla formazione mentale e professionale dei medici? Tenete bene a mente questa risposta perché più avanti potrà esservi molto utile per capire come mai Hamer, che ha scoperto le cinque leggi biologiche che spiegano come e perché avvengono le malattie, è così inviso e contestato. 
Pensate lui ha scoperto delle leggi biologiche che sono uguali per tutti, uomini donne e bambini di qualunque età e RAZZA. Per questo fatto NON ha brevettato nulla, NON ha inventato nulla, il che vuol dire che ogni volta che qualcuno fa riferimento a ciò che lui ha SCOPERTO, ogni volta che qualcuno mette in atto le 5 leggi biologiche per capire ed aiutarsi a guarire, Hamer NON GUADAGNA NEANCHE UN CENTESIMO! Come mai dunque ce l’hanno così tanto con lui da continuare a perseguitarlo da anni ? Qualcosa mi sfugge…
"Solo la medicina moderna fa di noi, esseri animati, un sacco pieno di formule chimiche." Dr. R. G. Hamer
ADHD: UN FALSO PARADIGMA PROIETTATO NELLE MENTI DI UNA GENERAZIONE... 
"Neppure un solo individuo è affetto da "adhd", neppure la persona che trova quasi impossibile prestare attenzione o stare fermo"! 
Richard Saul, Neurologo
Nel clima di assistenza sanitaria di oggi, dove l'uso dei farmaci di prescrizione si è moltiplicato, sta diventando sempre più importante mettere in discussione i professionisti medici sulle diagnosi che non disdegnano... 
E 'altrettanto importante mettere in discussione la propria fede nella farmacologia come la soluzione ai problemi di salute che abbiamo di fronte oggi.
Dobbiamo mettere in discussione le etichette che abbiamo posto su noi stessi e sui nostri figli. 
Un bambino su nove, tra i nostri figli, è etichettato con "ADHD"...
Un paradigma molto fuorviante è stato imposto nella mente del pubblico ed è stato agevolato attraverso l'istituzione medica occidentale negli ultimi tre decenni. 
Questa mentalità ingannevole sta portando molti bambini a essere etichettati con ADHD, che sta per "disturbo da deficit di attenzione e iperattività". Questo "disturbo" inventato si è trasformato in una mania nel 21 ° secolo, ed sempre più bambini sono sottoposti a medicalizzazioni, iter diagnostici e a pericolosi farmaci stimolanti. 
ADHD, termine coniato da “American Psychiatric Association and Statistical Manual” nel 1980 come "disturbo da deficit di attenzione", da allora è salito alle stelle. Nel 2003, 7,8 per cento dei bambini sono stati etichettati con ADHD, e entro il 2011, quel numero spillo al 11 per cento.
Questo falso paradigma viene ora piantato nella mente di uno ogni nove figli. 
Due terzi delle diagnosi sono nei ragazzi. Si tratta di una tendenza allarmante di una diagnosi errata, soprattutto quando farmaci come Adderall e Ritalin sono prescritti. 
Più un bambino prende questi farmaci, più si svilupperanno una tolleranza di loro, che può portare a una dipendenza pericolosa spirale.

Nuovo libro scritto dal neurologo Richard Saul fa luce sulla situazione: “L’ADHD non esiste: La verità sul deficit di attenzione e iperattività", è frutto del lavoro di mezzo secolo del dottor Saul e della sua esperienza come medico curante.
Nelle sue parole, "Non un singolo individuo - nemmeno la persona che trova quasi impossibile a prestare attenzione o stare fermo - è afflitto dalla malattia chiamata ADHD come definiamo oggi."
Saul testimonia che innumerevoli pazienti, solo perchè manifestavano periodi brevi di attenzione, sono andati da lui con l'etichetta ADHD già scritta nelle loro menti, chiedendo farmaci come Adderall e Ritalin. Saul ha riconosciuto i problemi di fondo che possono essere risolti senza l'etichetta ADHD e la successiva somministrazione di psicofarmaci del paziente.
"L'ADHD è un grande scusa", dice Saul. "La diagnosi può essere una stampella per raggiungere-facile. Inoltre, c'è un elemento interessante per una diagnosi di ADHD, soprattutto negli adulti - può essere eccitante pensare a se stesso come coinvolto in molte cose in una volta, piuttosto che bloccato in un solco noioso ".
Saul relè che i suoi colleghi medici si sono affrettati a prescrivere i farmaci stimolanti Ritalin e Adderall, perché i pazienti soddisfacevano i criteri di una "due minuti lista di controllo."
Metodo di Saul comporta il trattamento di situazioni e singoli sintomi dei pazienti senza farmaci
Ma il dottor Saul ritiene che l'ADHD fittizio è in realtà un insieme di sintomi, non una malattia. Egli ritiene che l'ADHD dovrebbe essere presa dalla diagnostica della American Psychiatric Association and Statistical Manual. Egli ritiene che i sintomi dovrebbe essere affrontati in modo olistico. Invece di guardare iperattività, irrequietezza e mancanza di concentrazione come un grumo "malattia," Saulo delinea le cause, i metodi e le soluzioni alternative per le persone che lottano per concentrarsi e prestare attenzione.
In un esempio, Saul ha detto al New York Post di una ragazza che era in cura per l'ADHD perché era dirompente in classe perché non riusciva a vedere la lavagna. Alla fine, tutto quello che serviva erano occhiali.
Per concludere: sul letto di morte dell'inventore dell'ADHD ha confessato: "L'ADHD è una malattia fittizia e priva di basi reali". Lo psichiatra americano Leon Eisenberg, classe 1922 e figlio di emigrati ebrei russi lo ha ammesso prima velatamente all'età di 87 anni, sette mesi prima di morire, e poi, in modo drammatico, quando esalava l'ultimo respiro, a conferma che ci teneva a togliersi di dosso quella cosa che ormai lo rodeva dal rimorso...
Alla luce delle acquisizioni delle Avanguardie Scientifiche delle Neuroscienze e della Fisica e prendendo atto della confessione dell'inventore dell'ADHD sul fatto che si tratta di una sindrome inesistente, sono ancora più felice di affermare quanto sostenevo da tempo: i cosiddetti "ADHD" così come i cosiddetti “disturbi dell’apprendimento” sono stati una mera creazione di “etichette” ai fini di patologizzazione forzata dell’infanzia ad utilità del sistema sanitario e delle multinazionali farmaceutiche. Le difficoltà dei bambini nell'apprendimento non sono patologie, ma semplicemente manifestazioni di un disagio e di un blocco... di un empasse motivazionale che ha origini emotive ed energetiche, Si tratta di un malessere interiore che si riflette simultaneamente sul piano della comunicazione sinaptica neuronale come “impaccio” nel funzionamento del sistema neurologico a causa di una situazione conflittuale interiore, di uno scompenso energetico che attraversa il campo vibrazionale dell'individuo. Mai dobbiamo dimenticare che emozioni-cervello-organi sono simultaneamente in continua interazione… Si tratta di manifestazioni assolutamente temporanee che si sciolgono quando:

aumenta l'autostima e ritorna la fiducia in se stessi... 
si ristabilisce un equilibrio energetico… 
si risolvono o si riparano situazioni conflittuali e di tensione che stanno in sottofondo e creano sofferenza, più o meno consapevolmente.

Quando si manifestano difficoltà di apprendimento e agitazione motoria esiste infatti di fondo un qualche "trauma" emotivo, registrato nell'inconscio più o meno in profondità, connesso ad una situazione scioccante o conflittuale. Questo Shok emotivo viene automaticamente associato all'apprendimento e biologicamente attiva un blocco delle funzioni in presenza di contesti restrittivi o autoritari... Tutti i cosiddetti “disturbi dell'apprendimento” sono quindi espressioni di un malessere generato da possibili differenti fattori o dalla copresenza di essi:

contesto sociale aggressivo, superficiale, ansiogeno in cui viviamo…: questo crea nel bambino la sensazione di essere minacciato e non al sicuro e biologicamente si attiva uno stato di allarme che si esprime in eccesso di movimento e di agitazione…
ambiente scolastico spesso particolarmente autoritario, competitivo o noioso, che costringe il bambino a stare in posizioni statiche per ore... : questo crea interiormente un conflitto di impossibilità motoria... Per nessun bambino è naturale restare più di 4 ore nello stesso ambiente e passare 1 ora seduto senza potersi muovere liberamente.
didattica standardizzata ed omologante ,che non rispettano la creatività ed il different-thinking e non valorizza le naturali predisposizioni…: questo comporta l’impossibilità per il bambino di potersi avvicinare con i suoi tempi all’esplorazione della conoscenza e di poter avanzare prima con ciò che gli da più autostima e sicurezza, con i propri talenti individuali.
situazioni familiari in cui si vivono momenti difficili, di preoccupazione per la sopravvivenza o per la salute, dove spesso regna la tensione, il giudizio, la critica, il rimprovero continuo, l’interventismo…: questo che fa sentire il bambino non adatto, inadeguato, senza possibilità di potersi rilassare nemmeno nel proprio territorio… 

Le esperienze traumatiche, se non elaborate e trasmutate, bloccano nel tempo le funzioni della comunicazione, la possibilità quindi di esprimersi e lasciare emergere il proprio segno/suono nel mondo, (scrivendo o leggendo) perché attivo un conflitto interiore, una tensione che ruba energia, una paura di sbagliare o di essere giudicati o paragonati... Spesso queste manifestazioni sono anche la risposta biologica sensata per dire che qualcosa non va, per chiedere aiuto, per chiamare attenzione sulla propria sofferenza.Di fatto ogni bambino è per natura assolutamente curioso e predisposto ad apprendere... sempre che si senta sereno. In ogni caso i bambini, così come tutti gli Esseri Umani, manifestano difficoltà quando non sono sereni e non si sentono a loro agio.Ma se e quando si tranquillizza il bambino, lo si rassicura, gli si fa comprendere che lui non ha proprio nulla di sbagliato... quando si risolvono le cause primarie delle tensioni (spesso in primis negli adulti che si relazionano con lui) e gli si offre un contesto di apprendimento creativo, senza tensioni e senza competizione, con tutto il tempo per lui necessario... insomma quando si crea intorno a lui un ambiente gioioso, dove sentirsi a suo agio e imparare divertendosi, nella maggioranza dei casi tutti quelli che vengono definiti "disturbi dell'apprendimento e dell'attenzione" (che ribadisco sono pseudo-diagnosi con cui si "etichettano" i bambini, spesso cristallizzando il loro disagio ed il loro senso di inadeguatezza) se ne vanno così come si sono manifestati...E' sempre possibile aiutare i bambini che sono stati etichettati attraverso un percorso di de-patologizzazione che prevede una didattica creativa e di allenamento grammaticale cinestesico e divertente, a recuperare l'autostima e la fiducia in sé stessi, la motivazione intrinseca all'apprendimento e la voglia di esplorare il Sapere e la Conoscenza con i propri tempi, senza fretta e senza ansie, con Gioia e Amore"Dott.ssa Silvia Spanu
Fonti:

PER APPROFONDIRE I FATTI
Confessione shock sul letto di morte dell'inventore dell'ADHD. 
"L'ADHD è una malattia fittizia e priva di basi reali", ha confessato lo psichiatra americano Leon Eisenberg, classe 1922 e figlio di emigrati ebrei russi. Lo ha fatto prima velatamente all'età di 87 anni, sette mesi prima di morire, e poi, in modo drammatico, quando esalava l'ultimo respiro, a conferma che ci teneva a togliersi di dosso quella cosa che ormai lo rodeva dal rimorso.
PESANTE CONDANNA DEL RITALIN
La Commissione consultiva nazionale svizzera sull'etica biomedica (NEK, Presidente: Otfried Höffe) ha aspramente commentato l'uso del Ritalin, il farmaco per l'ADHD. Nel suo scritto del 22 novembre 2011 intitolato "Il miglioramento dell'uomo mediante agenti farmacologici", ha affermato che il consumo di medicinali altera il comportamento del bambino senza portare alcunché di utile. Si provoca così, una interferenza nella libertà e nei diritti del bambino perché gli agenti farmacologici inducono cambiamenti comportamentali, ma non educano il bambino stesso a realizzare tali cambiamenti in modo autonomo.
DUE TONNELLATE/ANNO DI FARMACI FASULLI NELLA SOLA GERMANIA
Occorre tener presente che di questa pseudo-malattia si parla da ben 40 anni. All'inizio come reazione ipercinetica dell'infanzia, e in questi ultimi decenni come ADHD. L'uso di farmaci per l'ADHD in Germania è aumentato in soli diciotto anni da 34 kg (nel 1993) a un record di non meno di 1760 kg (nel 2011), che rappresenta un aumento di 51 volte tanto nelle vendite! Negli Stati Uniti un ragazzo su 10 ingoia tutti i giorni un farmaco per l'ADHD su una base quotidiana.
CHE DIRE DELLA FULMINANTE CARRIERA DI EISENBERG
Una carriera notevolmente rapida. La sua creazione a tavolino ha portato a un vertiginoso aumento delle vendite. Eisenberg ha servito nel Comitato per il DSM V e per l'ICD XII, e nell'American Psychiatric Association dal 2006 al 2009. Ha ricevuto il premio Ruane per la ricerca psichiatrica su bambini e adolescenti. È stato un leader in psichiatria infantile per più di 40 anni per il suo lavoro in studi farmacologici, ricerca, insegnamento e politica sociale e per le sue teorie sull'autismo e la medicina sociale.
LEGAMI CON L'INDUSTRIA FARMACEUTICA E CON LA CIA
È stato pure membro nel 2006 dell'Organizing Committee for Women and Medicine Conference, alle Bahamas, con la Josiah Macy Foundation. E questa Fondazione ha organizzato conferenze con agenti dell'intelligence dell'OSS, e della CIA come Gregory Bateson e Heinz von Foerster. Tali gruppi hanno commercializzato la diagnosi di ADHD a servizio del mercato farmaceutico e fabbricato su misura per lui un sacco di propaganda e di pubbliche relazioni. È questo ciò che lo psicologo americano Lisa Cosgrove e altri investigatori hanno trovato sui legami finanziari tra i membri del gruppo del DSM-IV e l'Industria farmaceutica.
DSM SIGNIFICA PSICHIATRIA MONDIALE
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, noto anche con la sigla DSM derivante dall'originario titolo dell'edizione statunitense Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, è uno dei sistemi nosografici per i disturbi mentali più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia nella clinica che nella ricerca.
MEMBRI DEL DSM LEGATI ALL'INDUSTRIA FARMACEUTICA
Hanno trovato che dei 170 membri del pannello del DSM, ben 95 (il 56%) avevano una o più associazioni finanziarie con le aziende dell'industria farmaceutica. Il 100% dei membri dei pannelli sui Disturbi dell'umore, la schizofrenia e altri disturbi psicotici avevano legami finanziari con le aziende farmaceutiche. I collegamenti sono particolarmente forti in quelle aree diagnostiche dove i farmaci sono la prima linea di trattamento per i disturbi mentali.
GROSSI SOTTOBANCHI E PARTECIPAZIONI AGLI UTILI
E per la prossima edizione del manuale, la situazione è invariata. Lo stesso vocabolario della psichiatria è ora definito a tutti i livelli dall'industria farmaceutica, ha detto il dottor Irwin Savodnik, assistente professore clinico di psichiatria presso l'Università della California di Los Angeles. Questa gente è pagata profumatamente. Il vicedirettore dell'unità di psicofarmacologia pediatrica al Massachusetts General Hospital e professore associato di psichiatria presso la Harvard Medical School, tanto per fare un esempio, ha ricevuto un milione di dollari in guadagni dalle aziende di farmaci tra il 2000 e il 2007.
BAMBINI DATI IN PASTO ALLE SOCIETÀ FARMACEUTICHE
Ora nessuno può tacitare quanto affermato da Eisenberg. Una vera e propria mina sotto i piedi di una Sanità sempre più corrotta. Il compito di psicologi, educatori e medici non è quello di mettere i bambini sotto farmaci, dandoli in pasto alle società farmaceutiche. Ritorniamo piuttosto al principio di base che è quello di far acquisire al bambino responsabilità personale sotto una guida esperta, come la famiglia e la scuola, dove dovrebbe essere in grado di crescere, anche mentalmente.
Da un articolo di Moritz Nestor, pubblicato il 12/6/13
Articolo originale: http://www.currentconcerns.ch/index... (versione pdf)
Articolo di Der Spiegel: http://www.spiegel.de/spiegel/print... (versione pdf)
CONSIDERAZIONI DI VALDO VACCARO
INTERESSANTE LEGGERE GLI INFIORATI E CERVELLOTICI REPORT MEDICI, SU UNA PATOLOGIA INESISTENTE
ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), è la sigla della sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini. Un disturbo eterogeneo e complesso, multifattoriale che nel 70-80% dei casi coesiste con uno o più altri disturbi come il disturbo oppositivo-provocatorio, i disturbi della condotta, i disturbi specifici dell'apprendimento (dislessia e disgrazia), i disturbi d'ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da tic, il disturbo bipolare.
FARMACI PRESCRITTI E ASSUNTI ANCHE DA BAMBINI ITALIANI
Per la normalizzazione del comportamento di alcuni pazienti iperattivi e con deficit d'attenzione si sono rivelati efficaci, unitamente a terapie comportamentali, a cambiamenti dello stile di vita e ad interventi psicoterapeutici anche trattamenti con farmaci contenenti metilfenidato e atomoxetina. L'8 marzo 2007 l'Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato l'uso di tali presidi terapeutici anche in Italia. Nel nostro paese gli adolescenti e i bambini in cura, ad aprile 2010, erano circa 1600.
IPOTESI DI RITO E AUTENTICHE BALLE SU FATTORI CAUSANTI
Una specifica causa dell'ADHD non è ancora nota. Ci sono tuttavia una serie di fattori che possono contribuire a far nascere o fare esacerbare l'ADHD. Tra questi ci sono fattori genetici e le condizioni sociali e fisiche del soggetto. Secondo la maggior parte dei ricercatori e sulla base degli studi degli ultimi quarant'anni il disturbo si ritiene abbia una causa genetica. Studi su gemelli hanno evidenziato che l'ADHD ha un alto fattore ereditario (circa il 75% dei casi). Altri fattori sono legati alla morfologia cerebrale, o anche possono essere legati a fattori prenatali e perinatali o a fattori traumatici. L'ADHD si presenta tipicamente nei bambini. Si stima che, nel mondo, colpisca tra il 3% e il 5% dei bambini. Si stima che il 4,7% di statunitensi adulti conviva con l'ADHD.
STIMOLAZIONI ANFETAMINICHE
I farmaci stimolanti usati sono il metilfenidato (Ritalin, Metadate, Concerta), le dextromethamphetamine (Dexedrine e Desoxyn), le anfetamine (Adderall) e le lisdexamfetamine (Vyvanse). Questo tipo di farmaci incrementano il livello di dopamina e creano dipendenza. Atomoxetina (Strattera) e Guanfacina (Intuniv) sono i soli farmaci non stimolanti approvati per la cura dell'ADHD.
UN CLAMOROSO CASO DI DISEASE-MONGERING
L'ADHD sarebbe dunque una delle varie sindromi scoperte e introdotte nel prontuario negli ultimi 50 anni con modalità arbitrarie, vale a dire in base non a rigidi criteri neurologici, ma in base a criteri comportamentali, ossia morali. Secondo questa impostazione, che si rifà alle teorie di Thomas Szasz, l'ADHD sarebbe un disturbo non solo senza vere e proprie basi fisiologiche, ma anche senza una sintomatologia chiara e univoca. I critici più estremisti insinuano che questo sarebbe un caso di disease-mongering, ripreso negli anni '80 dal passato per creare un nuovo mercato di farmaci.
NON DIMENTICHIAMOCI DI THOMAS SZASZ
Due parole su Thomas Szasz (1920-1912), possono essere a questo punto illuminanti. Filosofo e pschiatra statunitense di origine ungherese Thomas Szasz, eroe della libertà, pionere della critica dell’istituzione psichiatrica e massimo rappresentante del movimento anti-psichiatriatrico, queste le sue credenziali.
PENSATORE LIBERTARIO CON MOLTE OPERE MERITEVOLI DI ESSERE LETTE
Eminente pensatore libertario, della vasta bibliografia di Szasz sono stati pubblicati in Italia numerosi libri, tra i quali “Legge, libertà e psichiatria” (Giuffre’), “I manipolatori della pazzia” (Feltrinelli), “La schiavitù psichiatrica” (Il Saggiatore), “Disumanizzazione dell’uomo. Ideologia e psichiatria” (Feltrinelli), “Il mito della droga: la persecuzione rituale delle droghe, dei drogati e degli spacciatori” (Feltrinelli), “Il mito della psicoterapia: la cura della mente come religione, retorica e repressione” (Feltrinelli), “Sesso a tutti i costi: l’allarmante verità sulle odierne terapie sessuali” (Feltrinelli), “Schizofrenia: simbolo sacro della psichiatria” (Armando), “Farmacrazia: medicina e politica in America” (Spirali).
IL MITO DELLA MALATTIA MENTALE
Nel saggio “Il mito della malattia mentale” del 1961, Szasz espone la sua tesi di fondo, che contesta i fondamenti epistemologici del concetto di malattia mentale. Egli analizza la struttura ideologica della psichiatria e ne mette a nudo le contraddizioni. Szasz sostiene che l’espressione “malattia mentale” sarebbe una combinazione internamente incoerente di un concetto medico e uno psicologico, ma sarebbe popolare perché legittima l’uso della psichiatria per controllare e limitare la devianza dalle norme sociali.
CONCLUSIONE
La medicina* ancora una volta, non ne viene fuori affatto bene. Come inventi una malattia inesistente, trovi immediatamente degli apparati istituzionali pronti a sniffare il business e quindi a captare il progetto e a costruirci sopra fantasiose eziologie, derivazioni genetiche, implicazioni auto-immuni, con tanto di inserimento nei testi universitari e nei repertori medici"
(* La sedicente medicina ufficiale n.d.a)



Eisenberg, l'inventore dell'ADHD, ha confessato 7 mesi prima di morire e poi in punto di morte che "l'ADHD è una sindrome fittizia e priva di basi reali". Oggi per fortuna sono tante le evidenze che la maggior parte di bambini classificati con deficit dell’attenzione e disturbo di iperattività in realtà non hanno nessun problema mentale o fisico. Se un problema c’è, spesso è transitorio e dovuto a fattori esterni molto facilmente individuabili e governabili.

Real Way of Life, istituto internazionale di ricerca, formazione e divulgazione, ha appena pubblicato uno studio condotto nell'arco di due anni che ha coinvolto 720 bambini tra i 5 e 16 anni (www.realwayoflife.com/bambini). È stato messo sotto la lente d’ingrandimento il fenomeno dell’ADHD (deficit dell’attenzione e iperattività), ma anche alcune altre diagnosi oggi molto diffuse e con caratteristiche affini: disturbi dell’apprendimento come dislessia, disgrafia, ma anche solo difficoltà con materie specifiche; difficoltà emotive e relazionali come, elevata ansietà, paura, timidezza, chiusura relazionale. Inoltre è stata prestata attenzione alla condizione di salute generale dei bambini, osservando la forza o debolezza del sistema immunitario (che si manifesta attraverso allergie, intolleranze, facilità ad ammalarsi). Lo scopo dello studio era duplice: di verificare se si trattasse di diagnosi corrette o di etichette generalizzate; individuare modalità semplici ed efficaci per attenuare o eliminare i sintomi fastidiosi per i bambini, indipendentemente da come erano stati valutati. La ricerca si inserisce nel filone ottimistico e promettente della PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), delle NeuroScienze e della Neurologia Funzionale, discipline altamente scientifiche e innovative che stanno cambiando i paradigmi della scienza.
Tutti i bambini hanno seguito un piano denominato Real Kids ©, ci spiega Sara Achilli - coordinatrice del progetto - consistente nel fornire 3 semplici accorgimenti alimentari, alcune informazioni e suggerimenti rispetto alle proprie emozioni, due esercizi per sviluppare autopercezione e consapevolezza corporea, tre esercizi da fare per ottimizzare la lateralizzazione degli emisferi cerebrali. I cambiamenti sono stati valutati a 3, 6 e 12 mesi di distanza.

Tra i risultati più rilevanti:
• dopo un anno l'87% dei bambini ha riscontrato miglioramenti significativi rispetto alle proprie difficoltà iniziali e la maggior parte dei cambiamenti è avvenuta entro 6 mesi;
• il miglioramento dei risultati scolastici è stato sostenuto, in particolare, dall'assunzione regolare di Omega 3 e dagli esercizi con i movimenti oculari;
• l’alimentazione delle madri in gravidanza e in allattamento influisce direttamente sulle capacità cognitive dei figli;
• la gestione delle emozioni (come iperemotività, reazioni ansiose eccessive, comportamenti aggressivi) è migliorata per il 68% dei casi nel primo mese;
• il maggior effetto sulla riduzione dell’ansia si è avuto grazie allo sblocco della respirazione diaframmatica e a una spiegazione di un’ora delle emozioni dal punto di vista etologico (l’uomo visto come animale da branco);
• la riduzione degli zuccheri raffinati ha portato al buon miglioramento di tutti i bambini, indipendentemente dalla problematica evidenziata;
• tutti i bambini, anche i più piccoli, sono stati consapevoli dei cambiamenti avvenuti, dimostrando una capacità riflessiva di solito inaspettata in certe fasce di età ed evidenziando come un bambino si accorga immediatamente quando viene eliminato un elemento di blocco o di disagio.

Questi risultati sono incoraggianti e confermano quelle teorie per cui tutte le risorse per stare bene sono già dentro di noi e in quello che la natura ci offre, basta sapere come attivarle e come rimettersi in fisiologia.

Tutte le info per approfondire su internet... (di certo i medici e nelle scuole non ve lo diranno ... conviene patologizzare i bambini... portano guadagni le etichette... es. alle case farmaceutiche che producono Ritalin... )

Fonti: 
www.scienzaeconoscenza.it 
www.silviaspanu.com
www.generazionebio.com


ADHD FINTA MALATTIA! IL VERO PROBLEMA E' ASSENZA DI PEDAGOGIA.

Interviene Anna Brigandì ( Presidente APEI Sicilia)
Spesso mi domando: perché molti colleghi pedagogisti privilegiano e sostengono un approccio prevalentemente diagnostico? Cosa c'entra con la pedagogia?
Noi, professionisti dell'educazione dobbiamo occuparci di Pedagogia e Didattica, ormai escluse da ogni contesto educativo con la conseguente "patologizzazione" dell'infanzia.
Molte difficoltà dei bambini, riconducibili a differenze individuali ed ai diversi tempi di crescita e di apprendimento, vengono sempre più spesso letti come disturbi.
Chi tutelerà i diritti dei bambini a crescere ed apprendere nel rispetto della loro individualità?
L'articolo in questione, mi lascia veramente perplessa.
Non condivido, soprattutto quando sostiene, nel caso di bimbi con diagnosi di ADHD:
"può essere consigliato un breve ciclo farmacologico, questo a nostro avviso può anche essere utile".
È ormai dimostrato, quanto sia deleteria la somministrazione di psicofarmaci ai bambini (morte improvvisa per arresto cardiaco, aumento di suicidi in età adolescenziale).
Tra l'altro, come si fa a parlare di curare ciò che probabilmente è un fantomatico disturbo?!?
Lo dimostra il fatto che i bambini con presunta ADHD e visti da più di un Neuropsichiatra, ottengono diagnosi contrastanti.
Non è dimostrabile scientificamente, non è un disturbo che si evince da evidenti lesioni organiche e neurologiche.
Mi spiego meglio:se io penso di avere il diabete e mi reco da più di un medico, la mia diagnosi sarà sempre di diabete.
In quanto si tratta di una patologia che ha una sua causa dimostrabile attraverso appositi esami clinici...ciò non accade per l'adhd.
Lo stesso psichiatra e padre dell'ADHD, sul letto di morte ha confessato che si tratta di una malattia fittizia.
Quindi, in qualità di pedagogisti dobbiamo promuovere un efficace e individualizzato intervento educativo e riportare la vera didattica nelle scuole (anche se richiede tempi più lunghi rispetto alla somministrazione di una molecola).
Maria Montessori diceva: "Restituiamo ai bambini la scienza che gli è propria: la pedagogia"... Altro che Neuropsichiatra e psicologo specializzato in psicopatologia dell'apprendimento.
Il loro intervento di ferma all'ambito psicodiagnostico, invece un intervento squisitamente pedagogico può essere promosso da un professionista dell'educazione: il pedagogista

La Presidente APEI - Regione Sicilia


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